Ha girato lungo, il messaggio VIA MARE. La piccola bottiglia, spinta dal vento e dalle onde della curiosità, ha emozionato da subito il cuore di chi il mare lo ama davvero.
“Bides tue su mari? Isprigiat in sas undas suas bellas/sa pompa singolare/de su sole, e ispigiat sas istellas”.
Ci accompagna armoniosa la voce di Marisa Sannia che canta i versi di Montanaru e Francesco Masala: altre perle sulla pelle dal mare vasto della cultura sarda che trasporta così tanta universalità da ammaliare i nostri lettori, compagni di viaggio.
Versi intensi, d’amore, di piacere, di gioia e passione che accendono l’azzurro mare e quando il sole si spegne ci sono le stelle, compagne del canto vagabondo.
E quanti vagabondi del mare coi loro velieri ci hanno riportato al porto in giorni da svolta epocale.
La città distratta che fa il pieno di mare in spiaggia al Poetto ha scoperto il grembo generoso del porto sul molo Ichnusa.
Migliaia di sardi in vena di confi denze col mare e i misteri dei suoi naviganti hanno immortalato velieri russi e indonesiani.
Piccoli, grandi messaggi sono stati fi ssati negli angoli della memoria positiva, tante perle prese in prestito dal misterioso fondo marino per illuminare la rotta del confronto con i popoli cugini di fronte alla fi nestra di via Roma.
Una cosa ispantosa in su centru de su Mediterràneu, per dirla con l’Accademico dei Lincei, Giovanni Lilliu, che assieme a tante altre perle della cultura renderà VIA MARE sempre più un luminosissimo faro.
More Stories
Mario Fabiani, il “gigante buono”_di Silvana Congiu
“La sposa nel vento” di Giovanni Coda, una trilogia sulla violenza di genere_di Simonetta Columbu
Gianni Laconi, maestro senza orizzonti_di Ignazio Argiolas