Il pensiero oggi è la lotta alla fame, un impegno di amore per il mondo. Occorre fornire cibo. In India, come in altre parti del mondo, la fame è veramente una piaga, ma soprattutto dare lavoro, perché il lavoro restituisce dignità, aiuta a liberarsi dalla dipendenza, tiene occupati.
Questo era uno degli impegni di mio nonno, ed è anche uno dei miei impegni.
Lottare contro la fame significa lottare contro la paura, contro la guerra, contro il terrorismo, che nasce dalla paura e genera paura. Un uomo privo di tutto, anche della propria dignità, è pronto a morire per chiunque possa dargli cibo e una ragione di vita.
Se dedicassimo una parte delle energie spese contro il terrorismo sarebbe già sconfitto.
Una sana alimentazione è un impegno che abbiamo soprattutto con noi stessi.
Il cibo ci serve per vivere, non dobbiamo esserne schiavi. IL cammino verso la pace comincia dentro di noi, contro il nostro egoismo e la paura chi ci incatena.
Dobbiamo far vincere il flusso d’amore che rende liberi, perché è l’amore, non la paura, che tiene unito il mondo.
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