C’è una particolare singolarità in questo libro. Questo nasce dalla volontà congiunta di tre persone Virgilio Saba, suo figlio Amos e Tarcisio Agus, che con generosità e caparbietà hanno voluto consegnare, alle attuali e future generazioni, un pezzo importante della storia di Guspini di un secolo fa.
Grazie al lavoro di Tarcisio Agus si è concretizzato, attraverso questa pubblicazione, il forte desiderio di Amos Saba, emigrato fin da giovane in Germania.
Per decenni ha custodito le fitte pagine manoscritte di ricordi e vicende che suo padre Virgilio ha voluto trasferire in un memoriale, ripercorrendo gli anni dalla sua infanzia fino alla sua giovinezza, dove le vicende tragiche della sua vita, agli albori del fascismo e a causa del regime, lo hanno portato ad intraprendere un percorso da “esule” allontanandolo definitivamente dalla sua terra.
Virgilio tornerà a Guspini molti decenni dopo, all’inizio degli anni ’60 per un breve periodo. In quell’occasione rivede i luoghi della sua giovinezza e poi non tornerà più. Forse è allora che matura l’idea di lasciare una traccia del suo vissuto guspinese, per non disperdere un patrimonio di vicende storiche che altrimenti sarebbero finite nell’obblio, spezzando per sempre il filo di una storia locale ricca e interessante, che ha avuto un peso significativo nella storia della Sardegna, lasciando una marcata identità fino ai nostri giorni.
Virgilio con la sua testimonianza illustra fatti, passaggi politici e sociali significativi. Ripercorre le vicende di un paese segnato da accese lotte sindacali e partecipazione democratica interrotta dal Regime fascista, che fa precipitare l’intero paese nel buco nero della dittatura, della cancellazione delle libertà e delle persecuzioni politiche e sociali.
Virgilio e la sua famiglia ebbero a Guspini un ruolo importante, da protagonisti, che pagarono con privazioni e sacrifici una scelta di vita.
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