Si muove piano, in piccole onde. Sotto un sole che non si vede, sotto le nuvole bianche e lente, sotto un cielo che scende fino a toccare l’orizzonte.
È fatto di azzurri profondi, di screziati celesti, di gialli accesi e cremosi, di arancio, di verde, il mare di Carlo Nieddu Arrica. E quasi sospese, seppur solide, appaiono le scogliere che lo delimitano. Barriere e insieme possibili punti d’approdo. Qualcosa di scuro, talvolta di livido, si annida tra la terra e l’acqua, gettando un’ombra su questi altrimenti serenissimi paesaggi liquidi. Sul cuore nascosto (ma tanto di orribile affiora e galleggia) del mare avvelenato.
In copertina un’opera di Carlo Nieddu Arrica
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